Il blog di E-Artspace riporta gli articoli più significativi pubblicati dai nostri laboratori. Inoltre pubblichiamo, con il permesso degli autori,  alcuni articoli di amici e personalità della cultura, nella speranza di aumentarne la visibilità e la diffusione.

La macchina del tempo non è solo un sogno per gli amanti dell'avventura. E' anche una necessità per chi vuole mantenere il controllo della configurazione del contenuto in un server nel tempo.

Mai cancellato o sovrascritto accidentalmente un file su cui stavi lavorando? Mai perso dati a causa di guasto del disco rigido?

Non sarebbe bello se ci fosse una directory che contiene tante "fotografie" del nostro prezioso filesystem scattate a distanza di poche ore?

E se tutto questo potesse avvenire utilizzando poco spazio senza duplicare inutilmente file e in poco tempo e senza alcun utilizzo di tool specifici?

Questo articolo prende spunto da uno scritto di Mike Rubel in cui si descrive come realizzare questa magia utilizzando alcuni strumenti disponibili liberamente su Unix da moltissimi anni: gli hard links e rsync.

Leggi tutto: Time machine su linux

Anche se avviene raramente, Amazon può decidere di cancellare deliberatamente le vostre istanze al verificarsi di determinati eventi. Anzi, questa è la normale procedura che Amazon adotta con le istanze "spot" in caso di sovraccarico della struttura. Il problema è che normalmente i dischi scompaiono sempre insieme alle macchine quando queste si disattivano.

Amazon consiglia l'utilizzo di una architettura software elastica e ridondante. Purtroppo questa soluzione non è sempre possibile o conveniente. In questo articolo è descritto:

  • cose da fare "prima" che le istanze vengano terminate.
  • come rendere persistenti alla terminazione i volumi in AMI EBS.
  • come ricostruire una AMI da volumi EBS che ripristina l'istanza terminata

Questo articolo è valido solo per istanze costruite su AMI basate su EBS.

Leggi tutto: Backup e ripristino di una istanza AMI in AWS EC2

Amazon EC2 è una piattaforma di cloud computing che consente di utilizzare server virtuali senza necessità di hardware dedicato. Le caratteristiche del server virtuale sono registrate in una  AMI (Amazon Machine Image). Si può creare una propria AMI partendo da zero, ma è molto più facile e sicuro usare  una delle tante AMI certificate da Amazon e riconfigurarla per le nostre esigenze (installando software, patch  file etc.).

Il problema è che queste AMI evolvono nel tempo. Amazon, o le terze parti, correggono errori e implementano ottimizzazioni che, a volte, sono importanti. Se abbiamo modificato AMI di partenza per adattarla alle nostre esigenze, gestire l'upgrade della AMI è un po' come dover reinstallare il nostro software su nuovo server.

Questo articolo propone un processo di change management per gestire l'aggiornamento delle AMI alla base dei i nostri server virtuali. Nel cloud computing, questa attività avviene molto più spesso che in architetture tradizionali. Dobbiamo infatti essere pronti a frequenti upgrade della infrastruttura, in media anche più di due all'anno.

Leggi tutto: Change management di una AMI in EC2

Presentata nei laboratori E-Artspace la prima video proiezione multidimensionale su superfici non piane.

Ancora un passo in avanti verso l'olografia 3D con interessanti applicazioni nel modo del digital signage e human interaction.

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